A ogni contribuente il proprio rating di affidabilità fiscale
Il giudizio di affidabilità fiscale emergerà alla fine di un vero e proprio processo di valutazione progressiva che prenderà avvio dal riscontro tra le risultanze dell’anagrafe dei rapporti finanziari e quanto dichiarato al Fisco da ogni singolo contribuente. Questo primo giudizio verrà poi implementato facendo ricorso alle altre informazioni presenti nelle banche dati dell’anagrafe tributaria tra le quali, per i soggetti obbligati, anche le risultanze dei nuovi indicatori sintetici di affidabilità fiscale. Queste nuove procedure di selezione e analisi del rischio di evasione emergono dalla lettura di alcune disposizioni contenute nella legge di Bilancio 2020 e nel collegato fiscale (D.L. 124/2019).
L’enfasi posta dal legislatore nella manovra di bilancio 2020, sul potenziamento delle attività di selezione dei contribuenti ai fini del contrasto all’evasione, risponde a un’esigenza che diviene sempre più pressante per lo Stato: migliorare l’efficacia e l’efficienza dei controlli fiscali. Negli ultimi 5 anni, infatti, la c.d. “maggiore imposta accertata media” per ogni attività di verifica fiscale ha evidenziato preoccupanti segnali di ribasso.
Tornando alla manovra di bilancio e alle analisi del rischio di evasione fiscale, sono almeno 3 gli elementi che devono essere attentamente esaminati.
In primo luogo le disposizioni in commento puntano con decisione all’utilizzo di specifiche tecnologie allo scopo di facilitare l’individuazione di specifici profili di rischio di evasione. Si tratta, in particolare, di nuove tecnologie informatiche attraverso le quali l’Amministrazione Finanziaria potrà analizzare milioni di informazioni presenti nell’anagrafe tributaria. Le implementazioni delle informazioni a seguito della fatturazione elettronica impongono l’utilizzo di nuove e più efficaci tecniche di indagine allo scopo di individuare e selezionare i contribuenti in chiave antievasione.
Altro elemento che emerge dalla lettura della manovra 2020 è il superamento, più o meno generalizzato, di alcune misure di tutela dei dati personali dei contribuenti attraverso l’introduzione di una deroga espressa alla normativa di riferimento (D.Lgs. 196/2003) e il contemporaneo utilizzo di uno pseudonimo (una sorta di QR-code) in luogo del codice fiscale del contribuente.
L’ultimo elemento portante delle future azioni di contrasto all’evasione contenute nella manovra 2020 riguarda la centralità che viene attribuita all’archivio dei rapporti finanziari. È da tale banca dati, sempre più nucleo centrale dell’anagrafe tributaria, che partiranno tutte le future attività di analisi del rischio e di selezione dei contribuenti per Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza.
Del resto la delicatezza e l’importanza delle informazioni contenute in tale partizione dell’anagrafe tributaria (finora sottoutilizzata rispetto alle sue reali potenzialità) non possono non essere considerate di estrema rilevanza ai fini di un primo sintetico giudizio circa l’“affidabilità” fiscale del contribuente.
Tali dati diverranno infatti il primo step nel processo di costruzione del rating di affidabilità fiscale di ogni singolo contribuente. Se dall’esame di questa prima banca dati dovessero emergere profili di criticità sulla posizione del contribuente, allora l’Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza potranno procedere con l’esame delle informazioni presenti in altre banche dati dell’anagrafe tributaria al preciso fine di attribuire un rating complessivo di affidabilità fiscale del contribuente.
Fonte: Ratio Quotidiano edizione del 03/01/2020